Restano stabili le vaccinazioni per i bambini, mentre diminuisce il ricorso al vaccino antinfluenzale tra gli anziani. Cresce il livello di screening al Centro-Nord ma si registrano ancora ritardi al Sud. Scende, finalmente, il ricorso a ricoveri per le malattie croniche, e aumenta l'assistenza domiciliare. Si registrano, però, ritardi per l'assistenza residenziale ad anziani e disabili. In generale prosegue la diminuzione del tasso di ospedalizzazione e si aumentano gli interventi ad over 65 con frattura del collo del femore operati entro 2 giorni, ma questo solo grazie ad alcune regioni del Nord, del Centro e del Sud, dove si registrano incrementi molto importanti. Tranne che per alcune eccezioni, resta critico il ricorso ai parti cesarei. Questi i principali fenomeni che emergono da una vastissima analisi condotta dall'Ufficio VI della Direzione generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute sull'andamento dei singoli indicatori di monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) nel periodo 2001-2012. I Livelli essenziali di assistenza 13 anni dopo Il lavoro nasce dalla considerazione che, a 13 anni dall’entrata in vigore del DPCM del 29 novembre 2001 che ha definito i Livelli Essenziali di Assistenza e sulla base della ricchezza del patrimonio informativo a disposizione, si rende quanto mai opportuna una valutazione a tutto spettro degli aspetti relativi all’assistenza sanitaria e nello specifico dell’effettiva garanzia dei livelli essenziali di assistenza nelle diverse realtà regionali. Nel periodo osservato, il contesto si caratterizza per le riforme che hanno introdotto il federalismo sanitario (cfr. D.Lgs 56 del 18 febbraio 2000 ‘Disposizioni in materia di federalismo fiscale’ e Legge n. 3 del 18 ottobre 2001 ‘Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione’) favorendo la devoluzione delle competenze politico-amministrative a livello regionale e per l’utilizzo dello strumento pattizio degli accordi e delle intese, sanciti in Conferenza Stato-Regioni, quale modalità nuova e sussidiaria per affrontare e risolvere le problematiche che vedono coinvolti i diversi livelli di governo in materia di tutela della salute. In particolare, l’Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005 ha avuto, come premessa, la garanzia del rispetto del principio della uniforme erogazione dei livelli essenziali di assistenza in condizioni di appropriatezza, di adeguato livello qualitativo e di efficienza, coerentemente con le risorse programmate del servizio sanitario. Il suddetto principio è l’obiettivo del livello centrale che, attraverso gli istituiti della Verifica Adempimenti e dei Piani di Rientro, si propone di assicurarne il raggiungimento per tutte le regioni, specialmente per quelle nelle situazioni più critiche. In particolare, la Monografia riporta la metodologia utilizzata ed i risultati regionali specifici per ogni indicatore di monitoraggio dei Lea nel periodo 2001-2012, rappresentati attraverso 649 grafici fruibili attraverso una mappa interattiva e le relative tabelle con i dati di ogni singolo indicatore. Per facilitare l’interpretazione dei dati, nel documento viene anche fornita una guida alla lettura degli indicatori. Trend generali e differenze regionali L’obiettivo è quello di descrivere l’andamento nel tempo rendendo disponibili i valori analitici degli indicatori per ciascuna regione, allo scopo di fornire la base di informazioni utile per svolgere un approfondimento di analisi e una riflessione analitica sulla forte eterogeneità che caratterizza le regioni italiane nella domanda di assistenza e nell’erogazione delle prestazioni sanitarie a garanzia dei livelli essenziali di assistenza. L’analisi spazio temporale condotta evidenzia e conferma la presenza, nel periodo 2001 – 2012, di questa differenza tra le regioni nel mantenere l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Sebbene interpretazioni e conclusioni di carattere generale basate solo sull’osservazione di questi dati potrebbero risultare non corrette, è possibile tentare una prima lettura generale dei risultati. Per l’area della prevenzione la copertura assicurata dai servizi regionali per le vaccinazioni in età pediatrica è sostanzialmente stabile nel tempo mentre per la vaccinazione antinfluenzale nell’anziano, si osserva una tendenza alla diminuzione in quasi tutte le realtà regionali. In merito ai programmi organizzati di screening a livello regionale, le regioni centro-settentrionali sono quasi tutte caratterizzate da un andamento in crescita, mentre nelle regioni meridionali si osserva una situazione più sfavorevole seppur con qualche eccezione. Per l’assistenza distrettuale, in tutte le regioni si osserva una diminuzione dei ricoveri ospedalieri evitabili che indica la tendenza verso una maggior qualità dei servizi territoriali nell’assistenza delle patologie croniche; in tendenziale e lieve aumento anche la percentuale di anziani ≥ 65 anni trattati in assistenza domiciliare integrata (ADI). Non si osservano invece incrementi positivi nell’offerta dell’assistenza residenziale agli anziani e ai disabili, con qualche eccezione tra le regioni del nord e del centro. Il tasso di ospedalizzazione è in costante diminuzione in tutte le regioni, anche in risposta alle attuali disposizioni normative che ne fissano il tetto al 160 per 1.000 ab. (rif Legge 135/2012). Le strutture ospedaliere sono sempre più correttamente dedicate all’espletamento dell’attività chirurgica complessa, con l’eccezione di poche regioni in cui l’aumento è meno evidente; l’appropriatezza dell’assistenza ospedaliera è in chiaro aumento descritto in tutte le regioni dalla netta diminuzione dei ricoveri inappropriati che diventa più evidente a partire dall’anno 2009. L’attenzione sull’appropriatezza clinica dei ricoveri permette di registrare un generale corretto incremento negli ultimi anni della percentuale di pazienti ultrasessantacinquenni con diagnosi principale di frattura del collo del femore operati entro 2 giorni, dovuto però solo ad alcune regioni del nord, del centro e del sud dove l’incremento è particolarmente importante. L’andamento temporale pressoché costante nel tempo della percentuale dei parti cesarei, evidenzia la criticità di questa area dell’assistenza, dove però si possono osservare alcune eccezioni regionali dove è evidente il tentativo di modificare verso il miglioramento l’andamento dell’indicatore.
Lea e dati economici Nella Monografia l’andamento temporale del punteggio della Griglia Lra è messo in relazione con la lettura delle informazioni relative all’andamento della gestione economico-finanziaria dei servizi sanitari regionali, allo scopo di contribuire all’esame dei risultati economici, che consente solo in parte di far emergere l‘effettivo andamento della gestione dei servizi sanitari regionali, come rimarcato dalla Corte dei Conti nel "Rapporto 2012 sul coordinamento della finanza pubblica” secondo cui “la sola valutazione del dato economico non risulta soddisfacente per la verifica del rispetto degli obiettivi di natura qualitativa connessi alla garanzia di erogazione dei Lra”. |